La Thailandia, in quel periodo era sconosciuta ai più. Nazione lontanissima del sud est asiatico! La sua notorietà è legata ad una ben triste storia: la guerra in Vietnam.
Paese molto provinciale allora malgrado l'immensità dei suoi templi e la profonda cultura millenaria..La tranquillità e serenità della sua gente rasentava la purezza dell'anima allora, finché un paese a lei vicino, si trovò in collisione di idee con una grande nazione : gli Stati Uniti d'America.
La Thailandia si trovò così ad essere un territorio cuscinetto, un passaggio per tutti quei soldati..mercenari e poveri diavoli, che laggiù dovevano andare a combattere con le armi un credo ideologico.Thailand..the land of smile...il paese del sorriso divenne così in brevissimo tempo un posto di ristoro e di bengodi prima della morte e della sconfitta.
Inutile raccontare come...è la storia di tanti paesi che si trovano a respirare la paura.
La "paura" di non esserci più l'indomani.

Mi trovavo a vivere laggiù in quel periodo, con la mia piccolissima famiglia.
Un lungo periodo per comprendere a pieno il valore della vita e della morte.
E abbiamo scelto la vita, mio marito ed io, come tanti altri durante il giorno...fastosi alberghi, piscine azzurre, vegetazione rigogliosa, frutti tropicali dai più svariati sapori e...fiori, fiori dai mille colori e profumi, quei profumi che paiono entrarti dentro.
Mari ricchi di placton e pesci a non finire....bastava lanciare in acqua un filo di naylon con un amo e esca alla sua estremità e subito lo si ritirava su con il suo bel plakapong attaccato (specie di cernia).
E poi le isole coralline...miniere marine per i subacquei, dove si giungeva facilmente a bordo dei sampan cinesi interamente costruiti di pregiatissimo legno teck. Il nostro piccino nuotava, come nelle favole, tranquillamente circondato da delfini in mare aperto.
Poi...abbronzature perenni, tennis, golf, feste...il paradiso terrestre...

Ma gli americani giungevano sempre più numerosi in quella parte del golfo del Siam. Con loro la prostituzione minorile, liquori a fiumi e droghe pesanti... Così abbiamo scelto la "nostra" battaglia....il mio compagno ed io...
Allegri di giorno ! Solo mentalmente si osavano contare, guardando il cielo, i B 52 che la mattina partivano dalla vicina base di Uthapao con il loro carico di "impiegati della morte"...e li ricontavamo alla sera, al loro rientro...
"ne manca uno..ne mancano due".
Cenavamo poi con quegli stessi "impiegati" per sentire con i singhiozzi dentro i loro racconti.
Questo era il prezzo che dovevamo pagare, per poter restare e cercare di salvare qualche vita umana.
Così la notte, mentre tutti russavano ormai sbronzi e appagati nel meraviglioso albergo che ospitava anche noi, lasciavamo il bimbo al sicuro, e ci imbarcavamo. Ci imbarcavamo su quei stessi sampan che portavano gli ospiti alle isole coralline di giorno.
Questa volta però con le sole lampare dalla luce molto fievole e parole tra noi sussurrate...e si cercavano dei corpi nel buio, sulle spiagge tra la Thailandia e la Cambogia, dei corpi ancora caldi da portare alla Croce Rossa Internazionale e alla salvezza.

E' stato così che abbiamo incontrato un ragazzino..tutto terrore, dal nome impossibile.
Lo abbiamo affidato a degli amici sicuri e lo siamo andato a trovare spesso. Ma per quanto lo coprissimo d'affetto e d'attenzioni lo abbiamo sempre visto con lo stesso terrore negli occhi.
"Smile", sorridi, gli diceva il nostro piccino!
Poi siamo dovuti ritornare in Italia e "Smile" è rimasto nel Sud Est Asiatico.
E laggiù tutto è velocemente cambiato con la fine della guerra in Vietnam. Le divise hanno lasciato quei luoghi e con esse qualche rampollo dalla strana carnagione color cioccolato, o occhi celesti su dei volti ambrati o strani capelli ricci e biondastri...

Mi dicevano però che i tramonti erano immutati, in certe stagioni. Avevano sempre qualche cosa di miracoloso... Ti siedi sulla riva del mare...accendi una sigaretta e fissi l'incandescente palla di fuoco immergersi nei flutti. Il tempo di consumare la sigaretta ed è già buio.
Adesso ...voli charter atterrano ogni giorno numerosi all'aeroporto di Don Muang.
Bangkok si è trasformata in un allegro gozzovigliare di turisti europei, un po' volgarotti, in cerca di facili avventure, e lussuosissimi pulman super veloci percorrono la superstrada che porta a Pattaya...
Là, dove la strada tagliava la giungla come una ferita, grandi cartelli avvisavano possibili avvistamenti di "tigri"...ora non ci sono più né cartelli né tigri.
Siamo ritornati anche noi laggiù, nel Sud Est Asiatico...Il nostro piccino, ormai cresciuto, in viaggio di nozze, e noi in cerca di ricordi... E' stato così che sulla spiaggia dal biancore impalpabile abbiamo rincontrato "Smile".
Quanti abbracci e che gioia...
Sorrideva adesso e la serenità era scesa sul suo volto. Girava per il litorale in cerca di turisti ai quali fare il ritratto e guadagnarsi così la ciotola di riso quotidiana.
Abbiamo parlato e parlato a lungo, il suo inglese ormai è perfetto, mentre io distrattamente accarezzavo un cane randagio e si era accucciato lì vicino.
"Do you like dogs?" Ti piacciono i cani ?
"Oh si" risposi "ti faccio vedere il mio" e ho tratto dal portafoglio una piccola istantanea che egli si tenne davanti.
E tirò fuori tavolozza e pennelli e si mise a tratteggiare il muso della mia piccola "Windy" mentre correva sulla neve... e mentre lei diventava viva tra le sue mani e nella sua mente, noi gli abbiamo raccontato del nostro paese, del freddo e della neve...
Oh la più grande delle imprese, spiegare ad un asiatico che cosa è la neve..
Già la neve che Smile non vedrà forse mai ..mentre noi siamo riusciti a vedere finalmente il suo sorriso.




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